domenica 27 luglio 2014

MAGICA KATHMANDU


La magica e caotica Kathmandu ci accoglie al calar del sole e già dall'aeroporto capiamo che siamo arrivati in una città turistica, sbrighiamo le pratiche per  ottenere il visto di un mese in pochi minuti  con il versamento di 40 $ a testa. I Procacciatori di clienti per gli hotel  ci assalgono ma noi ormai esperti di situazioni simili ci dileguiamo salendo su un taxi che in una ventina di minuti ci scarica in centro città, il frastuono e la polvere sono esagerati e non ti lasciano respirare ,scegliamo un modestissimo albergo solo per una notte perchè ci serve il tempo di realizzare il tutto e di capire la città. Il giorno dopo cambiamo hotel e con soli 6 euro abbiamo una sistemazione decente e cosa più gradita nella porta di fronte alla nostra alloggia Sergio un veneziano in pensione che sverna qui e con il quale facciamo ovviamente subito amicizia, Il solo parlare e sentire il nostro dialetto ci  da una gioia inaspettata anche perchè è la prima volta che incontriamo un nostro concittadino in 2 anni e mezzo di viaggio. Il nostro primo pensiero è quello di fare il visto indiano che sappiamo già sarà solo di tre mesi, visto i rapporti non proprio amichevoli tra il nostro paese e quello che ci ospiterà, decidiamo di far sbrigare tutte le pratiche ad una agenzia anche se il prezzo sarà più alto ma è ancora ben presente  in noi il ricordo delle  disavventure filippine con i visti perciò ci togliamo il pensiero e  dedicheremo  i sei giorni che dovremo aspettare per avere il visto solo alla visita della città e dei suoi dintorni. Katmandu pur essendo  frenetica chiassosa, polverosa  ci piace e ci entusiasma da subito, i suoi colori i profumi e anche la sua sporcizia ci fanno capire di essere arrivati veramente in un altro mondo

DURBAR SQUARE





I SQUISITI MOMO TORTELLONI RIPIENI
 lontano dalle spiagge bianche,  dalle palme da cocco e dai sorrisi filippini, con l'aiuto di Sergio che conosce tutti i segreti di questa città scopriamo angoli nascosti incantevoli e carichi di misticismo e religiosità vissuta in maniera autentica dai propri abitanti. Anche l'aspetto del cibo non è da trascurare, dopo 30 mesi di viaggio riassaporiamo prelibatezze oramai quasi dimenticate come ciliegie, pesche, melograni, pere, formaggi freschi di mucca e di yak, latte e yogurt, assaggiamo tutto quello che vediamo e come sempre mangiamo cibo di strada che per noi è parte integrante e imperdibile di un viaggio. Ci spostiamo sempre a piedi, io sento ogni giorno di più la mancanza di avere una mia moto e ogni qualvolta incrocio una Royal Enfield mi prende una fitta al cuore pensando al momento, spero non lontano, che anch'io potrò guidare ancora dopo sette anni una mia Royal. Le località di interesse non mancano di certo, visitiamo la magnifica Durbar Square con le sue splendide architetture e magnifici monumenti,  noi seduti sui gradoni più alti del Maju Deval mangiando formaggio e roti caldo(ottimo pane) osserviamo il via vai multicolore della gente sotto di noi. A dir poco fantastico è il tempio  Swayambhunath e il suo stupa bianco  sormontato da una griglia dorata su cui sono dipinti gli cocchi del Buddha, tutto intorno allo stupa ci sono centinaia di mulini di preghiera che i fedeli camminando in senso orario fanno ruotare inviando così le preghiere in cielo, l'atmosfera è magica anche se moltissime bancarelle di souvenir secondo me rendono anche questo luogo molto commerciale. Dal nostro albergo con una passeggiata di un'ora circa siamo andati al  Pashupati temple dove i morti vengono cremati sulle rive del Bagmati river, in questo luogo ci rendiamo conto di quanto siamo lontani dalla nostra cultura e dalla concezione di morte e reincarnazione, le cremazioni non si interrompono mai, contemporaneamente si possono vedere una decina di roghi con i parenti che dopo aver in parte lavato la salma nel fiume trasportano a mano la stessa adagiandola su una pira di legna circondata da fiori e incensi assistendo alla cremazione pregando.



Le giornate volano veloci  in compagnia di Sergio che scopriamo essere oltre ad un grande viaggiatore anche una persona meravigliosa e caritatevole come purtroppo ce ne sono poche, lui aiuta in tutto e per tutto una famiglia composta dalla mamma e tre bambini che ha trovato tre anni fa e che viveva in strada, ora grazie al suo buon cuore hanno un piccolo appartamento i bambini vanno a scuola e tutta la loro vita è cambiata, quando ci ha presentato la sua famiglia, così la chiama lui, i suoi occhi brillavano di una luce incantata e trasmettevano energia positiva tutto intorno, è un grande piacere incontrare persone così che aiutano gli altri senza alcun altro fine che non sia quello di vedere la gioia altrui, poi penso che io fondamentalmente non faccio un cazzo per gli altri e un po' questa cosa mi disturba e mi fa sentire "inferiore" ma spero che un giorno io possa cambiare perchè le scelte si devono fare con il cuore e non per imitare gli altri. Il 4 luglio alle 16.30 ritiriamo i passaporti con il visto indiano per tre mesi, e alle 15. 30  abbiamo già il  volo per New Delhi il giorno dopo inutile che io vi descriva la nostra gioia sapendo che saremo arrivati in India in tempo per incontrare in nostri amici Giuseppe e Carlos che da lì a pochi giorni sarebbero rientrati rispettivamente uno in Italia e l'altro in Spagna per non parlare del nostro incontro anche con Daniela e Tiziano che avevamo salutato nelle Filippine a novembre dello scorso anno.  

PRONTO CUCITO

NESSUN FERITO

MERCATO POMERIDIANO

QUESTI SONO LAVORI DA UOMINI!!!!!!!!!